L’olobioma: l’ecosistema invisibile che influenza la nostra salute.
- fvcigognetti
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min

Negli ultimi anni, il concetto di olobioma ha rivoluzionato la comprensione della salute umana, mostrando come il nostro microbioma sia in costante dialogo con l’ambiente circostante.
L’interconnessione tra olobioma e salute
L’ambiente in cui viviamo e lavoriamo ospita miliardi di microrganismi che influenzano il nostro equilibrio biologico: l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, le superfici che tocchiamo e persino le persone con cui entriamo in contatto contribuiscono alla composizione del nostro olobioma.
Studi recenti suggeriscono che questo ecosistema invisibile rivesta un'importanza fondamentale sulla nostra salute, condizionandone diversi aspetti:
Sistema immunitario: l’esposizione ad un’ampia varietà di microrganismi ambientali, sin dalla nascita, è fondamentale per lo sviluppo del sistema immunitario e per la prevenzione di malattie autoimmuni e allergiche.
Metabolismo: la diversità microbica ambientale può influenzare la regolazione metabolica e il rischio di sviluppare patologie come obesità e sindrome metabolica.
Salute mentale: il microbioma intestinale è noto per il suo ruolo nell’asse intestino-cervello. L’interazione con un ambiente microbiologicamente ricco e vario favorisce il benessere psicologico e riduce lo stress.
Infezioni e resistenza antibiotica: la qualità dell’ambiente microbiologico può influenzare la diffusione di batteri patogeni e la resistenza agli antibiotici, specialmente in ambienti sanitari.
Tuttavia, l'ecosistema con il quale interagiamo quotidianamente è fortemente alterato da fattori esterni come geopatie, muffe, inquinanti e agenti chimici, che influiscono anche sul nostro equilibrio biologico, vediamo in che modo:
Geopatie e campi elettromagnetici
Le geopatie, causate da anomalie del campo geomagnetico terrestre (come corsi d’acqua sotterranei o faglie geologiche), possono disturbare il sistema bioelettrico umano.
L’inquinamento elettromagnetico derivante da Wi-Fi, elettrodomestici e antenne di telecomunicazione può interferire con la regolazione del sistema nervoso e immunitario.
Muffe e contaminanti biologici
Gli ambienti umidi favoriscono la proliferazione di muffe e funghi, rilasciando micotossine dannose per il sistema respiratorio e immunitario.
La presenza di batteri e virus patogeni negli spazi chiusi può alterare l’equilibrio del microbioma umano, aumentando il rischio di infezioni e allergie.
Inquinanti chimici e tossine ambientali
Vernici, solventi, pesticidi e materiali edili rilasciano composti organici volatili (VOC) che possono avere effetti tossici sul sistema endocrino e nervoso.
La qualità dell’aria indoor, spesso peggiore di quella esterna, è un fattore cruciale nella regolazione dell’olobioma e della salute generale.
Comprendere l’olobioma apre, quindi, nuove prospettive terapeutiche sulla prevenzione e sul benessere e ci spinge ad abbracciare comportamenti e stili di vita differenti, che pongono l'accento su:
Esposizione alla natura – Il contatto con ambienti naturali, come boschi e spazi verdi, arricchisce il nostro microbioma e riduce il rischio di malattie infiammatorie.
Alimentazione ricca di fibre e probiotici – Una dieta varia e ricca di alimenti fermentati aiuta a mantenere un microbioma intestinale equilibrato, influenzando positivamente l’intero olobioma.
Qualità dell’aria e degli ambienti interni – L’uso di materiali naturali, la ventilazione degli spazi chiusi e la riduzione di disinfettanti aggressivi possono preservare la biodiversità microbica benefica.
Interazioni sociali – La condivisione dello spazio con altre persone e animali domestici contribuisce alla diversità microbica, rafforzando il nostro sistema immunitario.
In questo contesto, la Biorisonanza emerge come uno strumento innovativo per rilevare e armonizzare le frequenze alterate dell’ambiente in cui viviamo.
La Biorisonanza ambientale si basa sul principio che ogni materia emette una frequenza elettromagnetica unica; quando queste frequenze vengono alterate da geopatie, inquinanti o microorganismi nocivi, il nostro corpo ne risente.
La biorisonanza può essere impiegata per:
Rilevare squilibri ambientali: analizzando la qualità energetica di un ambiente e identificando le principali fonti di stress.
Neutralizzare gli effetti nocivi: attraverso dispositivi in grado di armonizzare le frequenze disturbate, ripristinando un equilibrio energetico favorevole alla salute.
Rinforzare le difese biologiche: riducendo l’impatto degli agenti inquinanti sull’organismo e migliorando la capacità di adattamento del microbioma umano.

Strategie per un ambiente sano e armonizzato
Oltre all’uso della biorisonanza, esistono azioni pratiche per migliorare il nostro ambiente quotidiano:
Purificare l’aria con piante biofiltranti e dispositivi di ionizzazione.
Ridurre le esposizioni elettromagnetiche spegnendo il Wi-Fi di notte e limitando l’uso di dispositivi wireless.
Monitorare e bonificare la presenza di muffe con deumidificatori e ventilazione adeguata.
Scegliere materiali e prodotti naturali per ridurre l’accumulo di tossine indoor.
Conclusione
L’integrazione della Biorisonanza nella gestione dell’olobioma ambientale rappresenta un passo avanti nella medicina del futuro.
Armonizzare le frequenze dell’ambiente significa non solo migliorare la qualità della vita, ma anche prevenire patologie croniche legate a squilibri ambientali.
La salute non è solo dentro di noi, ma anche intorno a noi.
Dr.ssa Francesca Valentina Cigognetti
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Vascolare
Esperta in Diagnosi EcocolorDoppler
Esperta in Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate
Master in PNEI
Medico Estetico
Ossigeno-ozono terapista
Longevity Expert
Comentarios