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Obesità e Depressione: Un Legame Bidirezionale tra Corpo e Mente.

Aggiornamento: 4 mag


Introduzione

L'obesità e la depressione sono due condizioni patologiche altamente prevalenti nella società moderna e mostrano una forte correlazione bidirezionale.

L'eccesso di peso è spesso associato a un aumento del rischio di disturbi dell'umore, mentre la depressione può favorire l’aumento di peso attraverso meccanismi psicobiologici complessi.

Questa interazione è mediata da fattori neuroendocrini, infiammatori, genetici e comportamentali, con implicazioni cliniche importanti, secondo il paradigma della PNEI.



Meccanismi Fisiopatologici del Legame tra Obesità e Depressione


1.1. Infiammazione Cronica e Sistema Nervoso

L'obesità è caratterizzata da un'infiammazione cronica di basso grado, con un aumento della produzione di citochine pro-infiammatorie come:

  • Interleuchina-6 (IL-6)

  • Fattore di necrosi tumorale α (TNF-α)

  • Proteina C-reattiva (PCR)


Queste molecole, oltre a contribuire alla resistenza all'insulina e alle malattie metaboliche, influenzano negativamente il sistema nervoso centrale, favorendo l’insorgenza della depressione. Studi dimostrano che l’infiammazione sistemica altera i livelli di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori chiave nella regolazione dell’umore.


1.2. Disfunzione dell’Asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (HPA)

L’asse HPA regola la risposta allo stress attraverso il rilascio di cortisolo, il principale ormone dello stress.

Nei soggetti obesi e depressi si osserva un iperattivazione cronica dell’asse HPA, con livelli elevati di cortisolo che:

  • Favoriscono l’accumulo di grasso viscerale.

  • Inducono resistenza all’insulina.

  • Peggiorano la neuroinfiammazione, aggravando i sintomi depressivi.

Questa disregolazione ormonale alimenta un circolo vizioso in cui lo stress cronico peggiora sia l’obesità che la depressione.


1.3. Alterazioni della Microbiota-Gut-Brain Axis

Il microbiota intestinale svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo e nella regolazione dell’umore. Alterazioni della flora batterica intestinale (disbiosi) sono state osservate sia nei pazienti obesi, che depressi.

In particolare:

  • La riduzione di batteri produttori di acidi grassi a catena corta può compromettere la produzione di neurotrasmettitori come la serotonina.

  • L’aumento della permeabilità intestinale (leaky gut) facilita il passaggio di endotossine infiammatorie nel sangue, contribuendo alla neuroinfiammazione.


2. Comportamenti e Fattori Psicologici


2.1. Alimentazione Emotiva e Comfort Eating

Nei soggetti depressi è frequente un aumento del consumo di cibi ipercalorici e zuccherati, che attivano il sistema dopaminergico della gratificazione.

Tuttavia, nel lungo periodo, questo porta a:

  • Peggioramento dell'insulino-resistenza.

  • Aumento della dipendenza dal cibo.

  • Maggior rischio di sovrappeso e obesità.


2.2. Sedentarietà e Isolamento Sociale

L’attività fisica è fondamentale sia per la gestione del peso che per il benessere mentale. Tuttavia, la depressione porta spesso a una riduzione dell’attività fisica, che peggiora l’equilibrio metabolico ed endocrino.

Inoltre, l'isolamento sociale tipico della depressione può aggravare l’obesità attraverso:

  • Minore motivazione a prendersi cura di sé.

  • Riduzione delle interazioni che promuovono comportamenti sani.


2.3. Effetto dei Farmaci Antidepressivi sull'Aumento di Peso

Alcuni farmaci antidepressivi, in particolare gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e alcuni triciclici (TCA), sono associati a un incremento ponderale, rendendo difficile la gestione del peso nei pazienti depressi.


3. Approcci Terapeutici Integrati secondo il Metodo Fenicare.


  1. Inquadramento secondo la Medicina Fisiologica di Regolazione: accurata raccolta anamnestica, visita medica, prescrizione di rimedi di drenaggio, lipolitici, anti-infiammatori e di supporto d'organo; analisi del microbiota intestinale; eventuale ciclo di mesoterapia omotossicologica e di ossigeno-ozono sistemico (GAET).

  2. Check di Biorisonanza e successiva armonizzazione per valutare accuratamente le interferenze interne ed esterne che promuovono l'infiammazione e sostengono l'obesità: recenti ricerche indicano che la biorisonanza e le terapie basate sulla modulazione delle frequenze cellulari, mostrano effetti positivi nella gestione dell'infiammazione, del metabolismo e dell'equilibrio neuroendocrino.

    Inoltre, studi sull’epigenetica mostrano che cambiamenti dello stile di vita possono modificare l’espressione genica legata al metabolismo e alla regolazione dell’umore.

  3. Interventi Nutrizionali e Nutraceutici: una dieta anti-infiammatoria e neuroprotettiva può migliorare sia l’umore che il metabolismo.

    Approcci utili includono:

    • Dieta Mediterranea: ricca di omega-3, polifenoli e fibre, migliora la funzione cognitiva e riduce l’infiammazione.

    • Alimenti prebiotici e probiotici: per riequilibrare il microbiota intestinale.

    • Curcumina, resveratrolo, Rhodiola e Aswagandha: con effetti neuroprotettivi e anti-infiammatori, aiutano a ridurre i livelli di citochine pro-infiammatorie e migliorare il metabolismo.

  4. L'esercizio fisico regolare riduce l’infiammazione sistemica abbassando i livelli di PCR e IL-6, aumenta l’espressione di adiponectina, migliorando la sensibilità insulinica, favorisce la riduzione del grasso viscerale, il principale responsabile della secrezione di citochine infiammatorie; in particolare, l'allenamento aerobico (camminata veloce, nuoto, corsa) migliora la neuroplasticità e riduce i livelli di cortisolo.

  5. La meditazione e lo yoga riducendo i livelli di stress, attivano l'espressione epigenetica delle citochine anti-infiammatorie, promuovendo, in ottica PNEI, la salute e il benessere generale.



4. Conclusioni

Obesità e depressione sono due condizioni strettamente interconnesse attraverso meccanismi neurobiologici e comportamentali (paradigma PNEI).

Per affrontarle in modo efficace è necessario un approccio integrato, che combini interventi nutrizionali, attività fisica, supporto psicologico e tecniche innovative come la biorisonanza.



Riferimenti Bibliografici

  1. Milaneschi Y, Simmons WK, van Rossum EF, Penninx BW. Depression and obesity: evidence of shared biological mechanisms. Mol Psychiatry. 2019;24(1):18-33. doi:10.1038/s41380-018-0017-5

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  5. Berk M, Williams LJ, Jacka FN, et al. So depression is an inflammatory disease, but where does the inflammation come from? BMC Med. 2013;11:200. doi:10.1186/1741-7015-11-200


Dr,ssa Francesca Valentina Cigognetti
Dr,ssa Francesca Valentina Cigognetti

Medico Chirurgo

Specialista in Chirurgia Vascolare e Diagnosi EcocolorDoppler

Esperta in Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate

Ossigeno-ozono terapeuta

Longevity Expert e Medico Estetico

Master in PNEI

Master in Biorisonanza




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